…A Torino, capitale morale del fumo elettronico, i negozi di sigarette elettroniche hanno cominciato a chiudere…Gli ex-fumatori sono tornati tali.
… A livello nazionale, anche l’ Anafe (che rappresenta l’80% dei rivenditori) conferma: i negozi affiliati alla fine del 2011 erano 500, nel 2012 sono triplicati e la previsione, per il 2013, era di arrivare a 2500. In realtà ad aprile c’è stato uno stop. Anzi un tracollo….Da maggio a giugno hanno chiuso 123 punti vendita e le richieste sono scese a 2, il 99% in meno.
I motivi (ndr):
All’inizio sono arrivati i primi studi sanitari…Poi sono arrivati i sequestri per violazione delle regole sulle etichette..Infine la tegola più pesante: l’idea dello Stato di assimilare le sigarette elettroniche alle sigarette analogiche. Stesse accise, stesse regole, stessi divieti per i luoghi pubblici e sullo sfondo l’ombra dei Monopoli. Di più è arrivata la supertassa al 58,5% dell’Iva..
(..segue articolo)
Fonte: “La Stampa.it” del 24/07/2013