Tratto da “La legge del Piemonte sulle slot machine minaccia la libera impresa: atti alla Corte costituzionale” su Repubblica Torino.
Un giudice di Torino sospende una salata multa a un gestore che aveva installato le macchinette a meno di 500 metri dai “luoghi sensibili”.
La legge della Regione Piemonte sul gioco d’azzardo minaccia la libera impresa e, per questo motivo, deve essere sottoposta al giudizio della Corte Costituzionale.
E’ la decisione presa dal giudice del Tribunale di Torino, accogliendo il ricorso di un esercente che si era visto infliggere una multa di 32 mila euro per aver violato le prescrizioni previste dalle norme locali in materia di gioco pubblico e di distanze.
La legge votata all’unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte stabilisce che gli apparecchi da gioco non possano essere collocati a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, come scuole, banche, chiese o parrocchie. In base alla norma, in pratica, non è possibile installare macchinette da gioco sulla quasi totalità del territorio urbano di Torino. Ne consegue, secondo il giudice, la necessità di disporre la rimessione degli atti alla Corte Costituzionale perché valuti il bilanciamento degli interessi costituzionali. Secondo ambienti legati al business del gioco si tratta di una pronuncia particolarmente significativa che potrebbe segnare una svolta sotto il profilo della regolamentazione del gioco pubblico a livello locale.